Foto: Claretta Coda

IL CIMITERO DI GUERRA DI MILANO

(Trenno)

 

ll cimitero di guerra di Milano è unico tra i cimiteri di guerra britannici e del Commonwealth in Italia in quanto delle 394 vittime conosciute, a parte 171 aviatori, solo sei membri delle forze armate morirono in battaglia, e tutti questi dietro le linee nemiche - un capitano dello Special Operations Executive (SOE), quattro membri del SAS (Special Air Service) e un tenente della Royal Navy. Altri cinque membri delle operazioni speciali appartenenti all'operazione Silica morirono quando l'aereo su cui viaggiavano si schiantò contro una montagna: due italiani, due cechi e un britannico.


Per capire come gli altri vennero a perdere la vita è necessario dividere il periodo delle loro sepolture in tre fasi:

 - fino all'armistizio italiano del 1943

 - dall'armistizio fino alla fine delle ostilità

 - il dopoguerra

 

Complessivamente, 150 delle vittime erano prigionieri di guerra, tutti tranne tre catturati durante la campagna nordafricana nel deserto occidentale e internati nei campi di prigionia e negli ospedali italiani.

Di questi, fino al momento dell'armistizio

- Cinquantacinque morirono negli ospedali per i Prigioni di Guerra (H 202 Bergamo e H 207 Milano) e gli altri negli ospedali di Chiavari, Parma, Piacenza, Modena e Pavia

- Tre morirono nei loro campi (PG 146 Mortara, PG 73 Carpi, PG 47 Modena)

- Tre sono state vittime di crimini di guerra

Non sono disponibili ulteriori dettagli online per gli altri ventiquattro.

 

Dal 9 settembre 1943 fino alla fine delle ostilità - 2 maggio 1945 - tutti tranne tre di questi morti erano prigionieri di guerra evasi - GLI ESCAPERS

- I tre catturati dai tedeschi, di cui sopra, morirono in un Feldlazarett e furono temporaneamente sepolti nel cimitero tedesco di Gardone

- Trentaquattro furono vittime di crimini di guerra o aggressioni da parte dei nazifascisti

- Sei sono stati uccisi in azione con i partigiani

- Otto  morirono nel disastro della Galisia mentre tentavano di attraversare il confine francese verso la libertà

- Quattro morirono in ospedale

- Uno è stato colpito da arma da fuoco mentre scappava da un treno che trasportava ì prigionieri di guerra iin Germania,Austria o Polonia

-Due furono fucilati dai partigiani

- Undici sono morti in circostanze sconosciute al compilatore di questo sito web.

 

Dopo la fine delle ostilità ci sono state altre 62 vittime.

- C'erano nove decessi in ospedale, di cui almeno tre al British General Hospital 64 di Milano. È molto probabile che anche la fisioterapista Margaret Fielden, morta di poliomielite, sia morta in questo ospedale

- Sei morirono in incidenti stradali, quattro dei quali appartenevano alla 592 Army Troops Company, Royal Engineers e un altro in un incidente ferroviario

- Un membro della Bomb Disposal Unit (Royal Engineers) è morto per le ferite causate dall'esplosione di una mina Schu

- Uno è morto per le ferite provocate da un'arma da fuoco

- Sei morirono in incidenti non specificati, altri nove a causa di incidenti

- C'erano sei morti accidentali

- Purtroppo, due si sono suicidati

- La causa della morte di altri venti è sconosciuta al compilatore di questo sito web.



NB La foto 'banner' di questo sito è quella delle tombe della Missione Silica. Vedi la pagina Aviatori.

* Ci furono infatti 394 vittime - due di loro avevano uno pseudonimo - vedi testo.

La foto 'banner' di questo sito è quella delle tombe della missione 'Silica'. Vedi la pagina Aviatori.

 

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